Thesauros, Agostino Arrivabene
Un artista contemporaneo in connessione con il Rinascimento ferrarese
Agostino Arrivabene presenta la sua mostra monografica Thesauros, a Palazzo dei Diamanti, Ferrara. Vittorio Sgarbi interpreta la sua opera “Erotomachia Infera” alla luce del canto di Dante dedicato a Paolo e Francesca.
Una mostra incredibile e senza tempo: i riferimenti culturali di Arrivabene vanno da Ercole De Roberti (Rinascimento Ferrarese) al Simbolismo, senza trascurare la letteratura.
Guarda il video: Thesauros, Agostino Arrivabene
Thesauros, Agostino Arrivabene
Il luogo dei tesori
Molti quando pensano all’arte contemporanea non immaginano… un dipinto con dei corpi che si intrecciano in un vortice infernale. O un trittico con fondo dorato.
Ma è sempre esistita, anche nella contemporaneità, una corrente sotterranea che non solo è figurativa, ma anche densa e colta. Agostino Arrivabene ne è l’apice.
Arrivabene ha tenuto nell’estate 2023 una mostra monografica a Palazzo dei Diamanti (Ferrara), intitolata “Thesauros”.
Thesauros è il luogo dove “vengono raccolti i tesori, gli ex voto fatti agli dei per le grazie ricevute, per le battaglie vinte…..” mi racconta l’artista.
Ispirazioni ferraresi
Palazzo dei Diamanti è un luogo significativo: qui infatti è avvenuta nel 1933 la mostra sul Rinascimento ferrarese curata dal famosissimo storico dell’arte Roberto Longhi, che ha portato alla stesura del suo trattato capitale “Officina Ferrarese”.
Per Arrivabene questo contatto con Longhi e con i pittori rinascimentali di Ferrara è fondamentale: sono stati centrali per la sua educazione artistica.
In particolare, il paesaggio roccioso di una Ravenna fantastica che occhieggia da sotto il trono della Madonna nella Pala Portuense (di Ercole De Roberti), ha costituito un’ispirazione per il suo dipinto “La grande opera”.
Ho già parlato della Pala Portuense con Vittorio Sgarbi, in occasione della mostra sul Rinascimento a Ferrara: guarda l’estratto.
Agostino Arrivabene: Un moderno simbolista
L’opera di Arrivabene sgorga da un’esplicita ispirazione ai grandi del Rinascimento (non mancano riferimenti persino a Michelangelo); ma sono evidenti anche delle ispirazioni ad opere ottocentesche ed in particolare simboliste.
Ritrovo le luminosità evanescenti di Gustave Moreau, le linee ed il trasporto di William Blake, i volti vegetali di Odilon Redon! (Guarda il video per il confronto delle immagini).
L’arte contemporanea più presente nell’immaginario collettivo si è posta come una decisa frattura con tutto ciò che era il passato. L’arte di Arrivabene, al contrario, è in perfetta continuità con il passato, non nel senso di citazione, piuttosto come espressione della stessa linea temporale.
Agostino Arrivabene non è un nostalgico che vuole fa resuscitare il passato. Le sue opere sono perfettamente contemporanee, sono davvero “nate oggi”. Il fatto è che… questo pittore nutre la sua mente degli stessi frutti con cui la nutriva Michelangelo.
Omaggio a Dante
Tra le opere più impressionanti di Arrivabene c’è il dipinto “Erotomachia Infera“: un groviglio di corpi da cui si stacca un abbraccio: Paolo e Francesca.
Vittorio Sgarbi durante la mia intervista (che trovate nel video all’inizio della pagina) spiega: “Con questo canto Dante dimostra di stare dalla parte degli amanti, e non da quella di Dio. Il loro più che un peccato di carne è un peccato d’anima. Loro affermano: meglio essere insieme all’inferno, che soli in Paradiso“.
Per Agostino Arrivabene, questo è anche modo di Dante espiare il suo amore per Beatrice che non era stato compiuto e vuole perdonarsi attraverso questo canto. Nel Purgatorio scoprirà che l’amore per Beatrice era il viatico per l’amore per Dio, comprenderà l’amore in una prospettiva decisamente più ampia.
L’amore “dilata”. Paolo e Francesca, invece, sono chiusi in se stessi.
Thesauros, Agostino Arrivabene
Le caratteristiche dell’arte di Arrivabene
Quelle di Arrivabene sono opere che non si accontentano di un’occhiata fuggevole. Il livello di dettaglio è impressionante. La varietà delle sue invenzioni è tale da far dubitare che le abbia inventate affatto, quanto piuttosto che le abbia viste e ritratte dal vero. Creature infernali si ammassano insieme ma a ben osservare sono tutte diverse, come se possedessero una loro propria variabilità genetica.
Ogni fiore, scheletro, tessuto, è indagato in modo quasi ossessivo. Lucifero, principe del male, è un buco nero sensualmente adornato di piume di pavone che sono fiamme e fiori voluttuosi.
Il sangue è corallo, Ade tiene in grembo un piccolo ma temibile Cerbero a tre teste. Persefone, la mia opera preferita, tiene in grembo degli unicorni (il cui corno si dice sia taumaturgico); il suo volto leonardesco è sfaldato dalla luce.
Curiosa è anche la sperimentazione di supporti insoliti da parte di Arrivabene. Troviamo un’opera dipinta su una tavola di legno del ‘600, mentre esiste una serie di opere realizzate con pittura su pietra….
La pittura su pietra esiste già dal ‘500, talvolta se ne trovano degli esempi nei musei. Ma non è solo pietra. Una, ad esempio, è un encausto su legno fossile pietrificato, in un’altra compare un’incrostazione di perle.
Il motivo naturale fa sgorgare l’immagine artistica.
Grazie a questa mostra ho viaggiato in un mondo al di là del tempo, misterioso, oscuro, ma proteso ad una continua ricerca interiore di spiritualità, amore e piacere dell’intelletto. Una mostra perfetta per chi ama l’intreccio dei riferimenti con il passato e la contemplazione pacata, lunga e silenziosa dell’arte.
Questa mostra si è tenuta presso il Palazzo dei Diamanti a Ferrara.
Scopri di più su questo artista: il sito di Agostino Arrivabene