Pelle d’avorio: “Rosalba Carriera, Miniature su Avorio” è la mostra sulla famosa pittrice veneziana settecentesca che porta il focus su di una forma d’arte da guardare con la lente d’ingrandimento, in corso a Ca’ Rezzonico, Venezia (fino al 9 gennaio 2024).
Rosalba Carriera: la pittrice dei ritratti a pastello
Rosalba Carriera è nota soprattutto per i suoi strepitosi ritratti realizzati con la tecnica dei pastelli, con i quali riusciva a catturare l’individualità delle persone, trasferendo allo stesso tempo quella delicatezza vaporosa che andava così di moda in quegli anni: è il Rococò! Non erano solo i colori usati dalla pittrice ad essere tenui e chiari, ma anche la moda, le candide parrucche, gli arredi.
Vita da Pittrice
Naturalmente Rosalba spicca anche in quanto donna pittrice, in un’epoca in cui non era affatto scontato diventarlo (ma nemmeno così raro).
Inutile cercare scandali o avventure nella sua biografia: ha condotto a Venezia una vita agiata e tranquilla, ricevendo nobili e potenti a casa propria, alla presenza della madre e della sorella, e scusate se è poco.
I suoi genitori erano di estrazione piccolo borghese ma grazie alla coltivazione del suo talento godette di uno stile di vita che i mezzi della sua famiglia non avrebbero potuto permettersi. E questo senza mai contare sull’appoggio di un uomo, scegliendo di non sposarsi mai.
Tutto questo era già qualcosa di straordinario, perciò Rosalba evitava accuratamente i pettegolezzi attorno alla sua vita, che avrebbero danneggiato la sua posizione.
Scrive la critica d’arte Maria Cristina Grimaudi: “In gioventù tradusse uno dei primi saggi del femminismo inglese. Nelle sue lettere scopriamo una donna capace di sostenere una corrispondenza con principi, sovrani e artisti in varie lingue, in grado di tener testa con educata fermezza a richieste inopportune o impostare trattative sapienti su compensi e tempi di consegna.”
Visse a lungo, dipingendo fino da anziana a perdere la vista, circondandosi di allieve creando una bottega d’arte tutta femminile.
Gli Avori
La produzione degli avori è qualcosa di straordinario e meno conosciuto rispetto a quella dei pastelli.
Trattandosi di oggetti piccoli, finiscono facilmente nel calderone delle “arti minori”, ma di minore hanno appunto solo la dimensione. La perizia tecnica, il virtuosismo, la precisione, il tempo di realizzazione sono uguali o persino superiori a quelli delle opere di grande formato.
Rosalba non aveva inventato quest’arte della miniatura sull’avorio, esistevano già altri che producevano questi deliziosi oggetti facili da trasportare e da tenere con sè, richiesti dai nobili appassionati di oggetti preziosi ed interessanti.
La differenza è che la Carriera ha portato quest’arte “to the next level”: con lei non sono più state solo delle preziose curiosità, ma vere opere d’arte in miniatura, in cui ha riversato tutta la sua capacità ritrattistica.
Pelle d’Avorio
Parliamo della tecnica di queste miniature. Prima di tutto si tratta sempre di ovali a causa della forma cava della zanna d’elefante da cui sono ricavati (sigh! Ma erano altri tempi). Ad una prima occhiata, i chiaroscuri sono perfettamente delineati con ombreggiature molto naturali: guardando con attenzione (o meglio, guardandone un ingrandimento, per esempio nel catalogo della mostra), si nota che le sfumature sono realizzate con un effetto puntinato, perchè su una superficie così piccola non si riusciva a fare una sfumatura a pennellata.
La tecnica usata per gli incarnati è detta “a risparmio” e non è altro che il lasciar emergere il colore della base su cui si sta dipingendo, in questo caso l’avorio, appunto. Quindi, dove c’è l’incarnato, non c’è pigmento, bensì è proprio il colore dell’avorio che emerge.
Questo crea un gioco di bellezza: infatti in questi anni l’ideale estetico voleva la pelle candida come l’avorio, e vedere il proprio ritratto con la pelle… letteralmente d’avorio, beh, doveva fare un certo effetto!
Dettagli minuscoli (pazzeschi)
Queste opere andavano guardate con la lente d’ingrandimento, per godere appieno del virtuosismo tecnico della pittrice, che talvolta inseriva nelle miniature non solo ritratti ma anche riproduzioni di opere d’arte famose.
Le opere sono davvero piccole, meno di 10 cm sull’asse lungo: i dettagli che sono così naturali sono davvero minuscoli!
Osservate i pizzi vaporosi, i riccioli delle parrucche, i fiori, i ricami sui vestiti.
Ma quello che mi ha fatto davvero dire “wow” è uno spartito musicale con note e testi di una canzone vera!
Tutto in uno spazio di pochissimi millimetri. Mi chiedo che pennello abbia usato: con una setola sola? Chissà!
Scrivetemi nei commenti il vostro avorio preferito! Per visitare la mostra andate a questo Link (Vi ricordo che Ca’ Rezzonico ospita il Museo del ‘700).