Mostri nell’arte
Mostri, mistero, creature mitologiche, demoni. Il Museo di Crema e del Cremasco ha allestito nel 2022 la straordinaria mostra “Mostri, la dimensione dell’oltre”.
La curatrice, Silvia Scaravaggi, ci guida tra queste opere bizzarre e oscure e racconta ai microfoni di Salsa d’Arte i loro segreti.
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Link utili:
Museo Civico di Crema e del Cremasco
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L’opera qui sopra è dell’artista contemporaneo Agostino Arrivabene.
Scopri le altre sue opere straordinarie!
Mostri | La dimensione dell’oltre
La mostra è stata possibile grazie al prestito di due collezionisti: Emanuele Bardazi ed Edoardo Fontana. Le opere vanno dal periodo tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del 900 e sono tutte opere di grafica e non di pittura, perchè è in questo mezzo artistico che l’artista trovava più libertà di espressione e poteva trattare temi diversi da quelli mainstream.
Parliamo di mostri non nel senso della deformità ma della difformità, cioè creature diverse che abitano una dimensione che ci è proibita e sconosciuta.
Fauni e Von Stuck
La mostra ha diversi temi: la prima sezione è dedicata ai fauni, creature mitologiche metà umane e metà caprine, come queste due faunesse di Grasset. I mostri non sono necessariamente spaventosi, talvolta hanno un aspetto innocente e giocano.
In mostra è presente Franz Von Stuck, che forse conoscerete per l’opera “Il peccato”. I suoi “Kämpfende Faune” (“Fauni che lottano”) rappresentano la parte animalesca dell’essere umano, ma hanno anche qualcosa di giocoso.
C’è anche un aspetto intimistico ed introspettivo in questo mondo di mostri, come nell’opera “La rupe” di Francesco Nonni, che rappresenta un fauno solitario.
Grafica, Medio Evo e Morte
Dicevamo che si tratta di opere grafiche, infatti spesso queste opere sono legate alla stampa. Sono esposti infatti anche diversi libri illustrati da grandi autori, come Beardsley e Austin Osman Spare, autore quest’ultimo anche del “Satiro con Baccante” che è il manifesto della mostra stessa.
Fortissimo è il richiamo al Medio Evo, “epoca dei mostri” per eccellenza. Miniature, capilettera elaborati, primitivismo, sono molti gli elementi che, specialmente nei libri, si rifanno allo stile medioevale. Da notare il Gargoyle di Irma Pavone Grotta.
“Quelli sono degli esseri che abitano una dimensione a noi ignota” spiega Silvia Scaravaggi, “Qual è l’altra dimensione a noi sconosciuta? Quella della morte, che è estremamente presente nella mostra”.
Il fascino perverso del male
La morte è abitata da creature inquietanti ed è strettamente connessa ad un’altro tema oscuro, quello del Male e del proibito.
Il fascino perverso del male, l’attrazione verso ciò che è oscuro. E’ l’epoca del simbolismo, dell’arte per l’arte, delle opere di Oscar Wilde, una tra tutte la sua interpretazione del racconto evangelico di Salomé, bellissima donna fatale che si fece consegnare la testa di Giovanni Battista.
La Femme Fatale: streghe, sirene, donne malefiche
Gli artisti del Simbolismo
…Ma la femme fatale è anche strega e sirena.
La vediamo all’apice del suo potere nell’opera di Marcel Lenoir “Le Monstre”, mentre tiene per il collo due galli, simbolo di magia nera. Magia che si ritrova anche nel Walpurgisnacht di Albert Welti e nell’Education, sempre di Marcel Lenoir.
Entriamo nel mondo marino con la sirena di Francesco Nonni (che abbiamo già incontrato nella Rupe del fauno): sensuale ed affascinante, la sirena è un vero mostro, perchè attira e non lascia più scappare.
Temibile e attraente è anche la sirena di Böcklin, altro famoso simbolista; l’incisione tratta da una sua opera pittorica.
Di Alberto Martini, la misteriosa opera Lacrime d’amore. “Le sue dimensioni liquide, con queste stille di luce, sono molto potenti e straordinariamente contemporanee”, racconta la curatrice.
In una mostra di mostri non può mancare il rito satanico, i demoni e gli scheletri, talvolta spaventosi, ma altre volte più ironici, come gli scheletri che si scaldano attorno al fuoco di Ensor.
Decisamente spaventosa l’opera che illustra gli umani mentre offrono il cuore a Satana di Marcel Roux.
Mostri non spaventosi
Cambiamo decisamene registro con il Fluccone, mostro inventato dal futurista Osvaldo Bot il terribile, che si era inventato un’intera enciclopedia di mostri, con tanto di descrizione dei loro poteri.
Sempre una certa leggerezza ci viene trasmessa dalle illustrazioni del classico per ragazzi “Where the wild things are” di Maurice Sendak.
Eccezionali artisti contemporanei: il simbolismo non è mai finito.
La mostra ospita notevolissime opere di autori contemporanei, tra cui Nicoletta Ceccoli, che ci presenta un mondo di mostri aggraziati e stranamente inquietanti allo stesso tempo, in compagnia di bambine dall’aria innocente.
Tra i contemporanei, ci sono opere davvero eccezionali, potenti nella loro essenzialità, come la Testa di animale di Jacopo Pannocchia o ricche di dettagli come la Sfinge di Tatako Yamamoto.
Talvolta attingono a piene mani al passato, come la ripresa del soggetto di Salomé da parte di Edoardo Fontana e Francesco Parisi.
Degna di nota è anche l’opera Le Graie, di Agostino Arrivabene, realizzata con una tecnica particolare: matita su carta da lucido disegnata davanti e dietro; l’opera è zeppa di piccoli dettagli mostruosi su cui vale la pena soffermarsi ed esserne sorpresi.
Scorri la galleria!
Nel mondo dei mostri. Una sensazione misteriosa.
Come avete visto siamo passati dai mostri dell’ottocento a dei mostri contemporanei…. che non sono in fondo così diversi.
Devo dire che mi sono trovata bene in mezzo ai mostri: mi hanno mostrato un mondo che è appena al di là della soglia, dove inizia l’ombra.
E’ un luogo che, in fondo, abbiamo sempre voluto sbirciare….