Illusioni ottiche, indagini sulla percezione visiva e opere d’arte che confondono il nostro senso della realtà!
La Mostra l’Occhio in Gioco a Padova è una gioiosa scoperta di mille modi in cui potete ingannare i vostri occhi.
Al centro di tutto, il gruppo N di Padova, un gruppo di artisti pionieri nella definizione dell’arte ottica negli anni ’60 e l’Università di Padova, con il suo dipartimento di Psicologia che ha aperto i battenti già nel 1919.
In questo incontro tra arte e scienza ed arte e psicologia, scoprirete che, grazie al cervello, siamo in grado di vedere molto più di quello che c’è.
L’occhio in gioco: Illusioni, Arte e Psicologia
Guarda il video!
Molte delle illusioni ottiche che si trovano in questa mostra funzionano bene in movimento. Guarda il video per scoprirle.
L’occhio in gioco: Illusioni, Arte e Psicologia
La mostra L’Occhio in gioco si trova a Padova a Palazzo del Monte di Pietà (in centro, proprio vicino alle piazze principali) ed è aperta fino al 23 febbraio 2023.
Visita il sito della mostra per tutte le informazioni su come visitarla.
La mostra è curata da Guido Bartorelli, Giovanni Galfano, Andrea Bobbio e Massimo Grassi dell’Università di Padova per la parte dedicata al Gruppo N e alla scuola di psicologia della percezione e da Luca Massimo Barbero per la parte storica.
Il Gruppo N
Il Professor Bartorelli, uno dei curatori, è docente dell’Università di Padova al dipartimento dei Beni Culturali. E’ lui che mi racconta la storia del Gruppo N, composto da 5 giovanissimi artisti padovani (Mandredo Massironi, Ennio Chiggio, Antonio Biasi, Edoardo Landi, Toni Costa) che nei primi anni ’60 decidono di mettere da parte la loro personalità e di firmare le opere d’arte collettivamente come “Gruppo N”.
“N” come “alla N”: un concetto matematico, che ci fa comprendere quanto questo gruppo fosse interessato alla scienza.
Manfredo Massironi diventerà in seguito ordinario a Verona nella facoltà di psicologia, accantonando l’arte. Una sua opera ci mostra una composizione ordinata di fili che lasciano uno spazio vuoto ovale al centro. Ciò che noi vediamo è l’ovale, ovvero il vuoto. I concetti di figura e sfondo, di pieno e vuoto, si invertono, dimostrandoci che siamo in grado di vedere molto di più di quello che effettivamente c’è!
Non solo: creano un’opera dal risvolto molto pratico per la Magneti Marelli, una composizione di dischi coloratissimi che ruotano su dei perni eccentrici. L’opera serviva per mostrare il funzionamento e l’efficacia di una videocamera a colori nell’ambito di una fiera, ma è tanto bella che viene esposta alla Biennale di Venezia del 1964, consacrando il gruppo N alla grande arte.
Lo sapevi che l’arte ottica ha ispirato il logo della pura lana vergine? Guarda il video: Grafica! L’arte della Comunicazione
Kanisza e il mondo delle illusioni ottiche
Il professor Massimo Grassi non c’entra nulla con l’arte. Proviene infatti dalla facoltà di Psicologia Generale. Ma qui queste distinzioni si fanno sottili fino quasi a sparire.
Mi accompagna infatti in un labirinto di immagini che talvolta sono puri esperimenti scientifici e altre volte sono opere d’arte che si ispirano a tali esperimenti.
Primo tra tutti è il famoso “Triangolo di Kanisza“, l’effetto ottico creato dallo scienziato Gaetano Kanisza per ingannare i nostri occhi mostrandoci triangoli che non ci sono: sono i nostri occhi a completare gli indizi visivi e a costruire forme che non esistono.
Talvolta le illusioni creano sensazioni di profondità o tridimensionalità sfruttando il modo in cui il nostro cervello interpreta la realtà. Ad esempio una maggiore “densità nella texture” degli oggetti ci fa percepire una maggiore lontananza.
Anche la trasparenza nell’arte è un effetto ottico! Se la pittura è piena di bicchieri di vetro e finestre, sarà lo psicologo Fabio Metelli che scoprirà la formula matematica per creare gli effetti di trasparenza utilizzando colori opachi.
Una curiosità: la facoltà di Psicologia di Padova ha tenuto la sua prima lezione nel lontano 1919. Pare ci fossero solo 3 studenti! Eppure oggi è la facoltà di psicologia più grande d’Italia.
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La mostra è davvero grande e complessa, con varie sezioni che partono anche dagli effetti ottici nella storia. Nel video ne ho raccontato solo una piccola parte: non vi resta che andare a visitarla per scoprire tutti gli inganni percettivi che vi riserva.
Adoro questo tipo di mostre, sono così interessanti e curiose, spero di riuscire ad andare a visitarla!
È il periodo delle mostre e questa sembra proprio adatta a me, qualcosa di unico gli effetti ottici possono ispirare tantissimo è facile perdere la cognizione del tempo restando incantati ad ammirarli, spero di riuscire a visitarla.