L’incredibile opera di un misterioso scultore: Francesco Bertos
Un patto col diavolo? Sembrava plausibile all’inquisizione, di fronte ad un’opera così complessa come la Caduta degli angeli ribelli, ricavata da un blocco di marmo unico.
La mostra sul suo autore, Francesco Bertos, è aperta fino al 9 febbraio alle Gallerie d’Italia – Vicenza.
Monica De Vincenti, la curatrice che ha scoperto l’attribuzione di quest’opera strepitosa, ci racconta molte altre curiosità su questo misterioso autore…. tra cui un’indagine dell’inquisizione!
Ecco una scultura strepitosa: è così incredibile che qualcuno ha persino pensato che lo scultore avesse fatto un patto col diavolo per riuscire a realizzarla. Ed è proprio il diavolo che viene raffigurato in basso, con l’indice accusatorio che punta verso l’alto. Questa scultura, infatti, è la Caduta degli angeli ribelli, di un misterioso scultore: Francesco Bertos.
La Caduta degli Angeli Ribelli
Un blocco di marmo traforato
Gli angeli ribelli è una scultura che è esposta in modo permanente a Palazzo Leoni Montanari, Galleria d’Italia – Vicenza. È un’opera che chi visita questa sede per una delle numerose mostre che qui si svolgono ha visto sicuramente molte volte, ma sicuramente non è un’opera conosciuta al grande pubblico, così come il nome del suo autore.
E’ un’opera unica, che ha richiesto un talento incredibile. È un unico pezzo di marmo scavato a giorno: pensate al virtuosismo tecnico di questo artista, che ha scolpito le figure all’interno del blocco di marmo, traforandolo come un pizzo tridimensionale.
Le Gallerie d’Italia hanno dedicato tra il 2024 e il 2025 una mostra a questo misterioso scultore: Francesco Bertos, uno degli scultori più insoliti ma anche apprezzati (e pagati) della Serenissima nel primo ‘700.
Guarda il video qui sopra!
La Caduta degli Angeli Ribelli
L’inquisizione e il patto col diavolo
La curatrice della Mostra, Monica De Vincenti, racconta lo scandalo che aveva colpito Bertos: era stato accusato dall’Inquisizione di aver fatto un patto col diavolo per riuscire a realizzare le sue opere, poiché erano talmente difficili da realizzare che non sembravano opera della mano umana! Forse anche il tema degli angeli ribelli, con un Lucifero agguerrito e molto poco domato, può aver avuto il suo ruolo nello smuovere l’interesse dell’inquisizione.
Francesco Bertos riscoperto
Questo scandalo è forse il motivo per cui fino a poco tempo fa la Caduta degli angeli ribelli non era attribuita a Bertos, ma ad un altro artista, Antonio Fasolato. Il quale, però, era un semplice scalpellino, non certo un artista capace di simili virtuosismi. È merito degli storici dell’arte Monica De Vincenti e Simone Guerriero aver riportato l’attribuzione dell’opera a Francesco Bertos. Nota curiosa: i due storici dell’arte sono marito e moglie.
Nella mostra si può confrontare il capolavoro della Caduta degli angeli ribelli con altre opere dell’autore e riconoscerne la cifra stilistica: piccole figure che si muovono libere nello spazio, una collegata all’altra, in un vortice piramidale. Bertos sfida i limiti della materia, del bronzo e del marmo.
La caduta degli angeli ribelli
Wunderkammer e giochi
Sono esposte anche opere contemporanee di altri autori che fanno capire qual è l’universo figurativo di riferimento di Bertos. Ciò ci fa capire che anche gli artisti più estremi e insoliti non nascono dal nulla, ma hanno dei riferimenti; condividono un immaginario con i loro contemporanei e contribuiscono ad incrementarlo.
Sembra di essere in una Wunderkammer. Francesco Bertos aveva il gusto per il bizzarro, per i simboli. Molte opere sono allegorie complesse, e non sono sempre di facile interpretazione. E c’è un motivo: servivano come una specie di gioco intellettuale in cui i partecipanti si divertivano ad interpretare e conversare. In qualche modo è una specie… di Dixit del passato (Dixit è il gioco in scatola in cui si indovinano le interpretazioni che gli altri danno delle figure sulle carte).
Questo è proprio un caso d’arte estrema, folle, dove c’è passione per la tecnica e per l’abilità e allo stesso tempo giochi di significati e figure. Non è questa l’arte che adorate?