Quanti tipi di astrattismo ci sono? In questa mostra organizzata da Ca’ Pesaro (Musei Civici Veneziani) scopriamo qual è il senso dell’arte astratta: rappresentare l’invisibile.
Ed ogni artista l’ha fatto a modo proprio.
Elisabetta Barisoni, curatrice della mostra e responsabile della Galleria Internazionale di Arte Moderna Ca’ Pesaro di Venezia, ci racconta perchè, dopo Kandinsky, molti artisti abbiano scelto il linguaggio astratto.
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La mostra “Kandinsky e le Avanguardie: Punto linea e superficie”
si è svolta da dicembre 2022 a febbraio 2023 al centro culturale Candiani di Mestre (VE).
Gli Astrattismi da Kandinsky a Vedova
Cosa sarebbe successi se Kandinsky non avesse inventato l’arte astratta?
Ho intervistato Elisabetta Barisoni, curatrice della mostra “Kandinsky e le Avanguardie: Punto, linea e superficie”. Di seguito, alcuni punti salienti (trovi l’intervista completa nel video qui sopra).
VF: Kandinsky è universalmente conosciuto per aver inventato l’arte astratta. Ma se non l’avesse inventata lui, ci sarebbe arrivato qualcun altro? O la storia dell’arte avrebbe preso un altro corso?
EB: Ci sono cose nella storia dell’arte che arrivano a maturazione. Probabilmente se non avesse inventato Kandisky l’arte astratta, ci sarebbe arrivato qualcun altro.
Kandinsky non è il primo a fare dell’astrazione, in un certo senso le opere astratte esistono sin dalle caverne. Ma è il primo a dare loro dignità di opera d’arte.
Kandinsky percepiva l’arte astratta come simile alla musica. Addirittura attribuiva un suono ad ogni colore!
Scopri di più: Kandinsky, l’uomo che ascoltava i colori
VF: Con Kandinsky, il linguaggio astratto non è più solo una decorazione, ma diventa un linguaggio vero e proprio. Un artista dopo Kandinsky sceglie di utilizzare l’arte astratta perché sente che non ci sarebbe un altro modo di esprimere quello che vuole esprimere.
EB: Esattamente. La mostra parte proprio da questo: trovare un filo della necessità degli artisti, ad un certo punto della loro carriera di fare astrazione, per esprimere molto meglio le memorie, i ricordi, le sensazioni, le emozioni… l’immateriale.
VF: Da Kandinsky, sono passati più di 100 anni. Eppure è ancora tra gli astrattisti più amati da grande pubblico. Come mai?
EB: Sono convinta che in Kandinsky si esprima molto bene l’intensità della sua volontà di rappresentare la musica, il non materiale, l’invisibile. E la verità negli artisti è quella che dura nella storia.
VF: Forse c’è anche un motivo più prosaico: le opere di Kandinsky rendono meglio nella stampa ed in fotografia che non opere più materiche, tridimensionali o con colori meno squillanti.
EB: È vero, è molto più difficile esprimersi in questo formato per gli scultori o per gli assemblage (come quello di Vedova presente in mostra).
Gli Astrattismi da Kandinsky a Vedova
L’arte Astratta di Emilio Vedova: quanti astrattismi esistono?
VF: L’astrattismo di Vedova è molto diverso da quello di Kandinsky. Quanti tipi di astrattismo ci sono?
EB: Direi tanti tipi quanti sono gli esseri umani, o individui che si esprimono con l’arte! Tutti questi autori hanno imparato “la bella pittura”. Non arrivano all’astrazione per caso. Kandinsky stesso è arrivato tardi, nella sua carriera, a fare astrattismo. In Vedova c’è uno studio, una conoscenza dei maestri antichi, come Tiziano e Tintoretto, che non ci verrebbe mai in mente!
VF: E’ vero, Vedova si ispira molto ai chiaroscuri di Tintoretto. Ci sembra incredibile, ma se accostiamo le opere e sfochiamo un po’ lo sguardo, troviamo dei punti di contatto!
EB: Mi viene in mente anche l’ultimo Tiziano, un po’ sgranato…. Artisti antichi che ritornano nel pensiero di molti artisti italiani del secondo dopoguerra.
Tanti tipi di astrazione quante sono le epoche e le crisi degli artisti. Vedova risponde ad un astrattismo del secondo dopoguerra. La seconda guerra mondiale ha segnato gli artisti in particolare con due eventi molto tragici, i campi di concentramento e le bombe atomiche. Questi aspetti stravolgono l’interpretazione che gli artisti danno dell’astrazione.
Gli artisti non sono fuori dal tempo e dallo spazio! Gli artisti sempre vivono gli incubi ed i sogni della propria generazione.
Gli Astrattismi da Kandinsky a Vedova
Opere che parlano insieme
VF: Perchè questa mostra? Da dove vengono le opere esposte?
EB: Tutte le opere esposte provengono dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro. Sono state raccolte negli anno grazie ad acquisti del comune di Venezia (molti dei quali alla Biennale); l’opera simbolo di questa mostra (Zig Zag bianchi di Kandinsky) è stata acquistata direttamente dalla vedova di Kandinsky poiché il maestro non aveva mai voluto separarsene per tutta la vita. Molte opere derivano invece da donazioni, le ultime delle quali proprio in questi ultimi anni, in piena pandemia.
VF: Una collezione quindi vive e si evolve e le opere hanno senso da sole, ma anche in relazione tra loro.
Le opere si parlano, si parlano di notte quando chiudiamo!
VF: Come in una notte al museo!
EB: Il nostro compito è anche quindi di proporre al pubblico nuove letture e legami inconsueti nella storia dell’arte.
Conclusione: tanti astrattismi quanti astrattisti
In questa mostra abbiamo quindi scoperto che esistono tanti astrattismi diversi, quanti sono gli artisti astrattisti! Non perdetevi la mostra a Centro Culturale Candiani di Mestre.
Mi ha colpito molto la connessione tra Tintoretto e Vedova, è stato davvero una scoperta inattesa!