Demetra (Cerere) nella storia dell’arte: i capolavori degli artisti famosi che hanno dipinto ispirandosi a questa dea della mitologia greca e romana. Non è solo la dea del raccolto, ma la protagonista di una storia che ci spiegherà perché esistono le stagioni.
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Chi è Demetra o Cerere?
Cosa vi fa venire in mente una spiga di grano?
Forse l’estate, magari la vita in campagna, il cibo genuino.
La spiga di grano è il simbolo di una dea molto importante ma un po’ meno conosciuta rispetto a Venere o Minerva, ovvero Demetra, detta anche Cerere. Demetra era venerata in antichità come protettrice dell’agricoltura e del raccolto.
Nel Rinascimento, Demetra viene riscoperta anche come allegoria dell’estate ed in particolare del mese di agosto, come vediamo nel ciclo di affreschi dedicati ai mesi, dipinto nel 1470 e tuttora presente a Palazzo Schifanoia a Ferrara, attribuiti agli artisti della scuola ferrarese di Cosmè Tura, tra cui Francesco del Cossa ed Ercole de Roberti.
Iconografia di Demetra
Demetra si riconosce solitamente da una corona di spighe di grano, come in quest’opera di Abraham Jansenn del 1601, che la ritrae assieme a Dioniso e ad Afrodite: insieme formano una allegoria rappresentano del cibo, del vino e dell’amore.
Demetra, Arte e Mitologia: il mito principale
Il mito di Demetra e Proserpina
La storia di Demetra è indissolubilmente legata a quella di sua figlia Persefone, il cui nome romano è Proserpina.
L’idilliaca vita di madre e figlia fu un giorno sconvolta quando il dio degli inferi Ade, aveva deciso di sposare Persefone.
Senza andare tanto per il sottile, emerse dal sottosuolo e rapì la fancuilla trascinandola con sé sul suo carro nella voragine.
La disperazione di Demetra fu tale che decise di scioperare e non svolgere più il suo lavoro di dea dell’agricoltura, e questo provocò una carestia gravissima in tutto il mondo.
Cerere vagò per la terrà alla disperata ricerca della figlia.
La vediamo in questo dipinto del 1555 di Vasari e la sua scuola, alla guida di un carro trainato da draghi.
Vasari è più famoso per aver scritto “Le vite dei pittori” (un’opera considerata in un certo senso, pur con i suoi limiti, la prima “storia dell’arte”); ma non dimentichiamo che era anche un pittore lui stesso.
Un mito nel mito: Demetra e l’origine dei Misteri Eleusini
Nei suoi vagabondaggi incappò in altre avventure ed in una di queste finì nella città di Eleusi. Lì si mise al servizio re Celeo e della regina Metanira come balia dei loro figli (…pensate a come sarebbe avere una dea che fa da babysitter a vostro figlio!).
La dea Demetra decise di rendere immortale uno dei due figli, Demofoonte. Così un giorno intraprese un rito magico: unse il piccolo di ambrosia e iniziò a passarlo nel fuoco per bruciare la sua anima mortale.
Purtroppo fu scoperta da una persona di passaggio e Il rito fu interrotto. Demetra fu… sollevata dal suo incarico.
Infine, ella rivelò la sua identità divina e come risultato la città di Eleusi fu consacrata alla dea Demetra.
Infatti la città fu sede di un importante tempio, quello del culto dei misteri eleusini, un culto religioso misterico, ovvero dedicato soltanto a degli iniziati.
Demetra e l’origine delle stagioni nel mito
Nel frattempo Zeus aveva deciso di intervenire, era infatti necessario trovare una soluzione per terminare la carestia dilagante sulla terra. Aprì quindi una trattativa con il dio Ade, suo fratello.
Fu raggiunto questo accordo: si decise che Persefone, moglie di Ade, avrebbe trascorso una parte dell’anno con la madre, in modo che Demetra riprendesse il suo mestiere di dea dell’agricoltura, e una parte invece con il marito.
Ecco quindi spiegate le stagioni: Quando Persefone vive con Ade negli inferi, la natura appassisce ed avvizzisce, c’è l’inverno, quando torna dalla madre il sole torna a brillare e la natura prospera.
Conclusione: Demetra, una dea legata alle stagioni e all’agricoltura
Demetra è una dea la cui storia spiega l’origine delle stagioni e dell’alternanza tra fertilità e produttività della terra d’estate e la malinconica stagione invernale. Ma i miti si intrecciano gli uni con gli altri: la figlia Persefone, in quanto moglie di Ade, diventa ufficialmente la regina degli inferi. Sarà lei a dare a Psiche il vaso dal contenuto velenoso…. ma questa è un’altra storia.