Da Raffaello a Canova, da Villa Farnesina al Louvre: il mito di Amore e Psiche nell’arte.

La statua più bella di sempre: il capolavoro di Canova si merita questa definizione! Salsa d’arte vi racconta il significato di questa statua.

Ma Canova non è l’unico a rappresentare questo famoso mito.
Raffaello a nella loggia di Psiche a Villa Farnesina a Roma e Giulio Romano a Palazzo Te a Mantova hanno raccontato la storia di Amore e Psiche con affreschi meravigliosi.
Infine, c’è una sopresa per voi: un’opera che sicuramente avete visto molte volte ma che non sapevate fosse anch’essa riferita ad Amore e Psiche.
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Questo è il terzo episodio della mia serie dedicata al dio Amore/Eros (sì, è un dio della mitologia proprio come Giove o Minerva!).

Scopri gli episodi precedenti:
L’evoluzione di Amore: la storia del dio armato di arco e frecce.
Non sono angeli! Il dio Amore ha dei fratelli che tutti scambiano per angeli.

Stavolta vediamo Cupido nel suo mito più famoso. Abbiamo visto come Cupido sia quasi sempre bambino. Ma c’è un mito famosissimo che lo riguarda ed in questo caso lo vediamo nella veste di un giovane adulto.
E’ la storia di Eros (o Amore) e Psiche.

E’ un mito che ha i toni di una fiaba ed è stato scritto dallo scrittore latino Apuleio, anche se probabilmente fa riferimento a tradizioni più antiche.

Da Raffaello a Canova: Amore e Psiche nell’arte… passando per Giulio Romano

Raffaello e Giulio Romano

Sono molti i pittori che hanno narrato le vicende di questa storia famosissima.
Di Raffaello e dei suoi collaboratori, abbiamo la loggia di Amore e Psiche nella Villa Farnesina.

Il suo allievo Giulio Romano, che aveva partecipato ai lavori della Farnesina, ha dipinto lo stesso tema all’interno di Palazzo Te a Mantova.

Per Raffaello questa fu l’occasione per una fastosa celebrazione dei miti antichi, con un’esuberante uso del nudo in chiave erotica, una celebrazione della bellezza del corpo umano e della natura, rappresentati in un’armonia festosa e colorata.

Ricchissimo è il campionario di fiori e frutti che incorniciano le scene della loggia di Psiche, allestita come si trattasse di un pergolato all’aperto.
Ci trasmette il senso di un’età dell’oro in cui dei ed umani vivevano nell’abbondanza.

Quali sono le opere più importanti di Raffaello? Scoprile: Raffaello in 3 opere + 1 (e una di queste non è un dipinto!)

Giulio Romano interpreta le scene in modo più drammatico, con più chiaroscuri e una prospettiva da sotto in su, anche se è evidente l’influenza del suo maestro nei colori, nella celebrazione del nudo muscoloso, nell’opulenza di verdi ed oro, nell’eloquenza dei gesti teatrali.

Il mito di Amore e Psiche spiegato


Scopriamo ora cosa racconta la storia.

Il mito narra di una ragazza bellissima, Psiche, così bella che la gente la venerava come una dea: ciò aveva fatto ingelosire Venere stessa.

Per punirla, Venere ordinò a suo figlio Cupido di farla sposare con un uomo bruttissimo, ma quello si innamorò di lei (perché per sbaglio si era punto da solo con la sua stessa freccia).

Decise così di sposarla lui stesso. La portò nel proprio palazzo, ma fece in modo che lei non lo vedesse mai e le fece promettere che mai avrebbe cercato di vederlo.

Giulio Romano – Psiche deposta in una valle fiorita

Così una notte Psiche, mentre Amore dormiva, accese la lampada ad olio e si trovò di fronte alla maestosità del dio Eros in persona.

Purtroppo una goccia d’olio bollente cadde sulla candida pelle di Cupido e lo svegliò all’improvviso, spezzando l’incantesim: la fiducia era stata tradita.
Amore abbandonò psiche.

Psiche si trovò così sposata con un misterioso amante che la visitava soltanto di notte, al buio.

Era felice, ma le sue sorelle invidiose la convinsero ad accertarsi dell’identità di suo marito.

Stanza di Amore e Psiche Palazzo Te Giulio Romano
Giulio Romano – Psiche scopre l’identità di Amore


Psiche decise di girare il mondo finché non avesse ritrovato il suo sposo ma a questo punto è Venere che le mette i bastoni tra le ruote. La sottopose a varie prove, l’ultima delle quali fu di andare a chiedere a Proserpina, dea degli inferi, un’ampolla della sua bellezza.

Raffaello – Psiche e Proserpina


Psiche ci riuscì, ma proprio alla fine aprì l’ampolla ed il suo contenuto, il sonno profondo della morte, evaporò e la avvelenandola.

Raffaello – Psiche con l’ampolla


Fortunatamente arrivò Amore, che aveva chiesto l’aiuto del possente Giove (ed il perdono di sua madre Venere), salvando Psiche dalla morte. Con la benedizione di tutti, Amore e Psiche si riuniscono.

Venere in questa storia è l’antagonista di Amore e Psiche. Ma ha anche dei lati buoni! Andiamo a conoscerla meglio: Venere, Arte e Mitologia e La Primavera di Botticelli

Ed ecco la scena immaginata da Giulio Romano.

Stanza di Amore e Psiche Palazzo Te Giulio Romano


Raffaello mostra invece come l’evento sia festeggiato con un grande banchetto: Amore e Psiche sono seduti a destra, circondati dagli dei mentre due ninfe, le Ore, portano corone di fiori.

loggia_di_psiche_raffaello


Canova: la statua più bella di sempre

Facciamo un salto di qualche secolo e arriviamo al neoclassicismo: una delle sculture più belle di sempre, quella di Canova che si trova al Louvre, raffigura proprio il momento in cui Eros sta salvando la sua amata Psiche, in questo caso con un bacio.


Canova è riuscito ad imprimere dolcezza e sensualità in pari misura, in quest’opera che non ha eguali.
Il marmo è levigato in maniera sapiente e delicatissima dalla mano dell’artista.


Le ali e le gambe invece formano una composizione a X, rendendo i due corpi in tensione ma allo stesso tempo in equilibrio perfetto, catturati un secondo prima che il fatidico bacio accada.

Osservate come le braccia formino una cornice circolare che racchiude i due volti, guidando la nostra attenzione in questo punto preciso.

Canova, Amore e Psiche stanti

Di recente, durante la visita alla Gipsoteca di Canova, ho incontrato un’altra sua scultura che tratta questo tema: Amore e Psiche stanti.
Psiche poggia sulla mano di Amore una farfalla. Psiche infatti in greco non è solo il nome della ragazza, ma significa anche contemporaneamente farfalla e anima.

La farfalla: l’animale che da bruco si trasforma in qualcosa di bellissimo in grado di volare, simboleggia infatti l’anima, la sua trasformazione e rinascita spirituale.

I puntini che vedete sono sul modello di gesso che trovate appunto nella Gipsoteca a Possagno e di cui ho parlato meglio in questo video.

Oltre Raffaello a Canova: Amore e Psiche nell’arte di Beauguerau

Ora che abbiamo visto come la farfalla porti una importante simbologia, possiamo leggere in maniera diversa un’altra opera che sicuramente avete visto molte volte.
E’ un’immagine molto dolce, quasi zuccherosa, che al giorno d’oggi piace molto e viene spesso stampata. È conosciuta anche erroneamente come “Il primo bacio”.


Sono convinta che molti ritenessero queste figure due semplici angioletti.
L’autore di quest’opera è un pittore dell’accademia parigina di fine ottocento (Bouguerau), autore di molte variazioni sul tema della dea Venere e del dio Cupido, con uno stile tradizionale, levigato, dai colori chiarissimi e leggiadri.

Notate le ali di lei: sono ali di farfalla, quindi in realtà è una fantasiosa reinterpretazione di Amore e Psiche in cui i protagonisti sono trasformati in bambini.

Eros e Psiche è una fiaba antica, ma ci parla ancora: gli incontri al buio dei due amanti ci raccontano che l’amore si nutre di mistero, la storia della lampada ci spiega che in amore dobbiamo fidarci, la discesa negli inferi della Psiche/anima indica il viaggio nella nostra interiorità.

E, alla fine, ci insegna che se vogliamo amare, dobbiamo essere farfalle.